Montecalvo si presenta
Al di là dei “si dice” (sempre con l’aggiunta di “certamente” !) che cercano di rincorrere la vetustà di Montecalvo fino all’epoca della dominazione romana, di certo, in un decreto del 30 novembre 1223, Montecalvo è citato come Comunità religiosa facente parte del quartiere di Porta Ravegnana, sempre alle dipendenze di “qualcuno”; cominciando un tira-molla, durato quasi due secoli, finchè nel 1404 ebbe una sua propria giurisdizione religiosa, archiviando la precedente denominazione di “Rettori a” (significativa di dipendenza), passando alla qualifica di Parrocchia.
Tralasciando le vicende politico-sociali, alternatesi freneticamente nei lunghi secoli e che consegniamo a studiosi esperti ed anche abili … esegeti, accompagnano, in modo discreto e comprensivo, l’itinerario religioso di questa Comunità, che ha camminato senza pretese di nobiltà e di prestigio, mantenendosi sempre molto limitata come popolazione, il cui picco massimo l’ ha conosciuto nel 1941 e lo mantiene tuttora: circa 360 abitanti.
La prima notizia di una piccola chiesa a Montecalvo è citata in un documento del 1235 in cui si annota che è dedicata a San Giovanni Battista.
E’ CERTO che nel 1609 viene descritta una costruzione “vecchia e miserevole ” che poi nel 1626 veniva ricostruita in modo fondamentale, arricchita anche dell’attuale quadro del Sirani, raffigurante la nascita di Giovanni Battista.
Altra tappa fondamentale del suo stato di conservazione va datata al 1778 quando l’allora parroco, dopo averla definita “in grave stato”, provvedeva strutturando la cappella dell’ altare maggiore, come lo è al presente, portando anche ad esecuzione le due cappelle laterali ed il soffitto, terminando i lavori nel 1786.
Nel 1807 fu costruita la sagrestia e nel 1862 fu modificato sostanzialmente l’esterno della chiesa, abbellito poi ulteriormente fino al 1895, per divenire, di fatto, come è attualmente. Ulteriori opere decorative furono eseguite nella prima metà del secolo scorso, specialmente per la ricostruzione resasi necessaria dopo i danni subiti nel conflitto del 1940 – 45, sia alla chiesa che, soprattutto, al campanile.
Un ulteriore restauro complessivo è stato attuato nel 2006. La chiesa è dedicata a S. GIOVANNI BATTISTA che ne è il Patrono ufficiale fin dal suo inizio. Nel 1846 è stato aggregato come Compatrono anche S. MAMANTE, un martire, morto nel 275, nella feroce persecuzione di Aureliano in Cappadocia. Questa decisione fu presa in forza di un “voto” fatto dai parrocchiani, scioltosi il17 agosto, festa liturgica di S. Mamante, per ringraziarlo di averli liberati da un flagello che danneggiava gravemente le loro campagne. Da allora viene onorato, per consuetudine, la seconda domenica del mese di settembre.
Un cenno sull’organo
Una prima notizia circa l’esistenza di un organo a canne risale al 1624, ma di quello non è rimasto nulla. Un successivo organo fu venduto nel 1812 alla Croara, per poi provvederne un altro nel 1912, finito in fatiscenza. E’ stato totalmente restaurato e rinnovato nel 2006 ed ora è felicemente funzionante!
Il Campanile
In antico, prima del 1780, c’erano dei pilastrini che sostenevano tre campane, ma in quell’anno terminò la costruzione del campanile, altro “piedi 60 dal suolo” e il 9 di settembre dell’anno seguente furono benedette le campane: la maggiore (di kg. 268), la mediana (kg.190) e la piccola (kg. 134): Solo più tardi, nel 1852 fu aggiunta la quarta (kg. 80) e questa, (dopo i danni bellici subiti dal campanile nel 1944) è stata rifusa nel 1950. Le altre sono quelle originali del 1781. • Attualmente sono sostenute da un castello in ferro: la “maggiore” è dedicata alla Madonna, la “mezzana” al Crocifisso, la “mezzanella” a S. Domenico e la “piccola” a S. Gabriele. Il campanile è stato completamento restaurato nel 2006, rinnovando soprattutto la cuspide (collabente) e gli infissi (fuori uso). Adesso il campanile raggiunge l’altezza di m. 25, dalla croce al suolo.
I Parroci
Il primo, col titolo di Rettore, era sicuramente “in loco” il 10 giugno del 1300. Tra Rettori e Parroci se ne sono succeduti 36 che ininterrottamente hanno condotto la parrocchia fino al 1992. Da allora, fino a tuttora, hanno condotto la Parrocchia sacerdoti incaricati come “Amministratori parrocchiali” (con le stesse mansioni di parroco).